L’articolo analizza l’impatto della riforma Madia sull’inquadramento professionale dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. La riforma aspira ad esser portatrice di una nuova cultura organizzativa e di una nuova concezione della valutazione delle competenze del personale, piuttosto che apportare delle penetranti modifiche al T.U. del lavoro pubblico in ...
di Massimo Pallini, Professore ordinario di Diritto del Lavoro - Università degli Studi di Milano
Per esaminare le novità in materia di retribuzione all’indomani delle riforme del 2017, l’A. premette i fondamenti in merito verificando il grado di allineamento delle regole del settore pubblico a quelle del settore privato. Il centro delle innovazioni è individuato da un lato nei limiti in cui si imbatte il legislatore nella sospensione della contrattazione collettiva ...
di Rosario Santucci, Professore ordinario di Diritto del Lavoro – Università del Sannio
Il saggio prende in esame le principali novità apportate dalla “Riforma Madia” (d.lgs. n. 74/2017, di attuazione della legge n. 124/ 2015) al sistema di valutazione della performance introdotto dalla “Riforma Brunetta” (d.lgs. n. 150/2009). L’A. ripercorre le fasi del ciclo della performance, dando conto delle modifiche da ultimo intervenute sul versante dei ...
di Marco Biasi, Ricercatore dell’Università degli Studi di Milano
L’articolo esamina la riforma del procedimento disciplinare nel lavoro pubblico, ricostruendo gli arresti della disciplina, alla luce dell’evoluzione storica della medesima. L’Autore concentra l’attenzione sull’assetto delle fonti regolative e sui limiti, sostanziali e procedurali, posti all’esercizio del potere sanzionatorio nella legge e ...
di Umberto Gargiulo, Professore ordinario di Diritto del Lavoro - Università Magna Græcia di Catanzaro
Il “decreto Madia” (d.lgs. n. 75/2017) ha modificato il T.U. del lavoro nelle pubbliche amministrazioni, portando chiarezza e certezza sul regime del licenziamento disciplinare, per cui s’era creata quale perplessità dopo la “legge Fornero” (legge n. 92/2012). Nelle pubbliche amministrazioni c’è, in qualunque caso di illegittimità del ...
di Michele Miscione, Professore ordinario di Diritto del Lavoro - Università di Trieste
La stratificazione normativa intervenuta negli ultimi anni ha in gran parte proiettato la disciplina in tema di incompatibilità e inconferibilità nel settore pubblico lungo nuovi orizzonti teleologici, ricalibrandola verso un sistema maggiormente in grado, da un lato, di assicurare l’imparzialità del personale responsabile dell’esercizio di funzioni pubbliche e, ...
di Antonello Olivieri, Professore associato - Università di Foggia
L’utilizzo dei contratti di lavoro flessibile è, da sempre, uno dei temi più delicati del pubblico impiego, anche in considerazione della naturale stabilità e, quindi, rigidità del rapporto di lavoro. I recenti e ripetuti mutamenti di disciplina, che hanno costantemente ritoccato la materia, hanno ulteriormente contribuito a complicare un quadro già di per ...
di Caterina Timellini, Ricercatrice di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi di Milano
Il lavoro si pone l’obiettivo di analizzare la configurabilità del danno professionale nel settore sportivo, partendo dal presupposto normativo (art. 4, legge n. 91/1981) che vieta l’applicazione dell’art. 2103 c.c. ai contratti stipulati con i professionisti sportivi. La risposta affermativa è giustificata dal riconoscimento di un’autonomia privata ...
di Emanuela Maio, Professore a contratto - Università degli Studi di Parma
L’articolo si occupa della recente riforma, che ha introdotto con d.lgs. n.14 del 12 gennaio 2019 il c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Nello specifico si approfondiscono le regolamentazioni riguardanti l’estensione delle tutele previste nel caso di trasferimento d’azienda e della Nuova assicurazione sociale per l’impiego. In particolare ...
di Angela Marcianò, Professore associato di Diritto del Lavoro - Università degli Studi di Messina
L’autore analizza, in una prospettiva evolutiva, il vincolo di forma nei licenziamenti. Vengono in primo luogo esaminate le conseguenze della mancanza di forma scritta del licenziamento per distinguerla dalla mancata indicazione dei motivi, oggi distinti anche sotto il profilo sanzionatorio come ipotizzato in passato da attenta dottrina. Esaminate quindi le procedure previste per il ...
di Marco Mocella, Professore ordinario di Diritto del Lavoro – Università Mercatorum di Roma