Variazioni su Temi di Diritto del LavoroISSN 2499-4650
G. Giappichelli Editore

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Contrattazione collettiva e lavoro autonomo dopo il d.lgs. n. 81/2015 (di Chiara Lazzari (Assegnista di ricerca dell’Università di Urbino))


Il saggio analizza il ruolo della contrattazione collettiva nel lavoro autonomo alla luce delle novità introdotte dal d.lgs. n. 81/2015 in materia di collaborazioni autonome e lavoro a progetto, sia al fine di interrogarsi sugli spazi che il legislatore può riconoscere alla negoziazione collettiva in funzione derogatoria rispetto alla legge, sia per riflettere su come il nuovo quadro normativo possa incidere sullo sviluppo delle pratiche contrattuali nell’am­bito ricordato, in termini di sostegno alle stesse o, al contrario, di ostacolo al loro consolidamento.

Collective bargaining and self-employment after Legislative Decree No. 81/2015

This paper analyzes the role of collective bargaining in self-employment according to the changes introduced by Legislative Decree No. 81/2015, related to freelance collaborations and project-work contracts. In particular, it focuses on two points: the question about the spaces that the legislator may confer to collective bargaining notwithstanding the law, and the problem of how the regulatory framework can affect the development of contractual practices in the mentioned context, in the sense of a support of the same practices or, on the contrary, as obstacle to their consolidation.

1. Premessa Il ruolo della contrattazione collettiva nel lavoro autonomo costituisce un tema poco indagato tra i giuslavoristi, per l’intuitiva ragione data dallo scarso sviluppo di tale pratica al di fuori della tradizionale area del lavoro subordinato. Del resto, la scelta di alcuni sindacati europei di escludere espressamente la possibilità di un allargamento della propria rappresentanza all’ambito in questione [1] non può non ripercuotersi negativamente sulla comparsa, o il consolidamento, di un’azione di tutela ascrivibile al genus del contratto collettivo. Tuttavia, in Italia un certo attivismo da parte delle maggiori confederazioni si è registrato anche su questo fronte, con la costituzione – quasi un unicum nel panorama europeo [2] –, a partire dal 1998, di organismi di rappresentanza ad hoc (Nidil-Cgil, Alai-Cisl, Cpo-Uil), la cui eredità è stata successivamente raccolta, per quanto riguarda in particolare Cisl e Uil, da nuovi soggetti, frutto di processi riorganizzativi e fusioni, queste sì assai diffuse in Europa [3], e identificati come vere e proprie federazioni di categoria (ossia, rispettivamente, Felsa-Cisl e Uiltemp). Negli anni, infatti, la loro attività si è concretizzata, tra l’al­tro, nella firma di decine di accordi collettivi, specie di livello aziendale e territoriale, a favore dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto. Non è questa la sede per riprendere tentativi di sistemazione organica, già compiuti altrove [4], di un fenomeno che comunque appare non così irrilevante all’interno delle confederazioni d’appartenenza come si potrebbe pensare: i dati del tesseramento relativi al 2013 indicano come la Felsa contasse all’epo­ca 43.796 iscritti, ben oltre i numeri raggiunti da altre federazioni della Cisl; similmente, al 31 dicembre 2014, Nidil, con i suoi 73.413 associati, risultava una delle poche categorie della Cgil a crescere, e in modo consistente, segnando l’8,55% di tesserati in più rispetto all’anno precedente. In questo contributo, piuttosto, si vuole condurre un discorso più strettamente giuridico, a partire dall’analisi delle novità, rilevanti ai fini che qui interessano, introdotte dal d.lgs. n. 81/2015 in materia di collaborazioni autonome e lavoro a progetto. E ciò per interrogarsi, in primo luogo, sugli spazi che il legislatore può legittimamente riconoscere alla contrattazione collettiva in modo da attribuirle un ruolo sintonico con i principi portanti dell’ordinamento giuslavoristico e, in seconda battuta, per riflettere su come il nuovo quadro normativo possa incidere sullo sviluppo di tale fenomeno nell’ambito del lavoro non subordinato, in termini di sostegno al medesimo o, al contrario, di ostacolo al suo [continua..]

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