argomento: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia apprezzabile in modo agevole a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro natura intellettuale o professionale) e del relativo atteggiarsi del rapporto, occorre fare riferimento a criteri complementari e sussidiari, come quelli della collaborazione, della continuità delle prestazioni, dell'osservanza di un orario determinato, del versamento a cadenze fisse di una retribuzione prestabilita, del coordinamento dell'attività lavorativa con l'assetto organizzativo dato dal datore di lavoro, dell'assenza in capo al lavoratore di una sia pure minima struttura imprenditoriale, elementi che, privi ciascuno di valore decisivo, possono essere valutati come indizi probatori della subordinazione.
» visualizza: il documento (Cass. 5 settembre 2019, n. 22293, ord.)Articoli Correlati: qualificazione rapporto di lavoro - lavoro subordinato
Il principio di diritto è noto (v. Cass. 19 aprile 2010, n. 9252).