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08/12/2018
Licenziamento per giusta causa: la Suprema Corte afferma che è illegittimo il licenziamento del lavoratore che offende il datore di lavoro nel corso di una conversazione su una chat privata di Facebook.
argomento: Editoriale
Ai fini della giusta causa di licenziamento, la condotta del lavoratore deve essere caratterizzata dalla antigiuridicità. Pertanto, il lavoratore che apostrofa il proprio datore di lavoro con espressioni volgari offese in una chat privata di Facebook non può essere licenziato per giusta causa per mancanza di antigiuridicità della condotta. Infatti, l’intento di escludere i terzi dalla sfera di conoscibilità del messaggio – ravvisato nel messaggio inoltrato unicamente agli iscritti ad un determinato gruppo – fa escludere qualsiasi intenzione o idonea modalità di diffusione denigratoria (massima redazionale).
» visualizza: il documento (Cass. 10 settembre 2018, n. 21965)
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COMMENTO
di Dott.ssa Marta Selicorni
Con la ordinanza in commento la Suprema Corte ha affrontato il tema della sussistenza della giusta causa di licenziamento nel caso in cui il lavoratore utilizzi espressioni volgari di dissenso e di offesa nei confronti del datore di lavoro su una chat del noto social network Facebook. La Suprema [continua ..]
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