Variazioni su Temi di Diritto del LavoroISSN 2499-4650
G. Giappichelli Editore

21/03/2024 - Breve disamina della legge di delegazione europea 2022 – 2023.

argomento: Giurisprudenza - Note di Commento

Sulla Gazzetta ufficiale n. 46 del giorno 24 febbraio 2024 è stata pubblicata la legge 21 febbraio 2024, n. 15, recante la “delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti della Unione europea” cosiddetta legge di delegazione europea 2022 – 2023, in vigore dal giorno 10 marzo 2024.

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di Avv. Valentina Zaccarelli

  1. La legge di delegazione europea 2022 – 2023.

 

Con la legge di delegazione europea 2022 – 2023, il Governo italiano è delegato “ad adottare (…) i decreti legislativi per l’attuazione e il recepimento degli atti della Unione europea di cui agli articoli da 3 a 19 della presente legge e all’annesso allegato A” (art. 1 della legge n. 15 del 2024), nonché, “entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi contenuti in direttive europee recepite in via regolamentare o amministrativa ovvero in regolamenti della Unione europea pubblicati alla data di entrata in vigore della presente legge, per le quali non siano già previste sanzioni penali o amministrative” (art. 2 della legge n. 15 del 2024).

 

  1. Le direttive della Unione europea di interesse giuslavoristico che dovranno essere attuate o recepite.

 

Dal punto di vista giuslavoristico, tra gli atti della Unione europea che dovranno essere attuati o recepiti dal Governo italiano si menzionano:

  • la direttiva Ue 2022 / 431 del Parlamento europeo e del Consiglio della Unione europea in data 9 marzo 2022, che modifica la direttiva 2004 / 37 / Ce sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da una esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante l’esercizio della prestazione lavorativa, con conseguente aggiornamento dell’attuale sistema di sorveglianza sanitaria (art. 8 della legge n. 15 del 2024);
  • la direttiva Ue 2023 / 970 del Parlamento europeo e del Consiglio della Unione europea in data 10 maggio 2023, volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione, introducendo disposizioni volte a individuare gli strumenti o le metodologie per valutare e raffrontare il valore del lavoro, anche coinvolgendo le parti sociali nella definizione di tale valore ed evitando incertezze interpretative e applicative, nonché estendendo a una più ampia platea di destinatari gli obblighi concernenti l’accessibilità e le comunicazioni di informazioni sul divario retributivo, verificando altresì la possibilità di ricavare, in modo automatico, le informazioni richieste da dati amministrativi già esistenti, quali i flussi informativi trasmessi mensilmente dai datori di lavoro agli enti previdenziali, al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico dei datori di lavoro medesimi (art. 9 della legge n. 15 del 2024);
  • la direttiva Ue 2021 / 2101 del Parlamento europeo e del Consiglio della Unione europea in data 24 novembre 2021, che modifica la direttiva 2013 / 34 / Ue in materia di comunicazione delle informazioni sulla imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali (allegato A, n. 1);
  • la direttiva Ue 2022 / 2041 del Parlamento europeo e del Consiglio della Unione europea in data 19 ottobre 2022, relativa a salari minimi adeguati nella Unione europea (allegato A, n. 4);
  • la direttiva Ue 2022 / 2381 del Parlamento europeo e del Consiglio della Unione europea in data 23 novembre 2022, in merito al miglioramento dell’equilibrio di genere tra gli amministratori delle società quotate e le relative misure necessarie (allegato A, n. 5).