argomento: Giurisprudenza - Corte di Merito
L’atto con cui il lavoratore dichiari che il licenziamento sarebbe “ingiusto” e ne chieda la revoca è una impugnazione e da quel momento decorrono i centottanta giorni per il deposito del ricorso. Non ha alcun rilievo il fatto che, nello stesso atto stragiudiziale, il lavoratore faccia riserva di una successiva impugnazione.
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La sentenza è ineccepibile. Il lavoratore ha contestato la legittimità del licenziamento e, quindi, lo ha impugnato. E’ irrilevante il fatto che se ne sia reso conto.