Variazioni su Temi di Diritto del LavoroISSN 2499-4650
G. Giappichelli Editore

10/02/2019 - Le disposizioni della c. d. legge di bilancio per l’anno 2019 in materia di pubblico impiego.

argomento: Novitá legislative

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2020

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di Avv. Valentina Zaccarelli

  1. Introduzione.

La legge 30 dicembre 2018, n. 145, contenente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2019 e il bilancio pluriennale per gli anni 2019, 2020 e 2021 (Gazzetta ufficiale n. 62 del giorno 31 dicembre 2018, supplemento ordinario) prevede alcune disposizioni in materia di pubblico impiego. Alcune di queste disposizioni sono contenute anche nei decreti attuativi approvati in questi giorni.

 

  1. Assunzioni.

Uno dei temi principali affrontati dalla c. d. legge di bilancio per l’anno 2019 è quello delle assunzioni. In particolare, a dispetto delle previsioni (il Ministro Giulia Bongiorno aveva fatto del piano delle nuove assunzioni e dell’aumento della produttività del pubblico impiego la sua bandiera), la c. d. manovra finanziaria prevede il “blocco del turn over”, realizzato mediante lo “slittamento” delle assunzioni nel pubblico impiego. Infatti, sono state rinviate al giorno 15 novembre 2019 le assunzioni di lavoratori con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, presso i Ministeri, presso gli Enti pubblici non economici e presso le Agenzie fiscali. Lo stesso è previsto per le Università. Dunque, nulla di nuovo rispetto al passato (le assunzioni nella Pubblica amministrazione sono in stand by dall’anno 2010), anche se il “congelamento”, che comporterà una temporanea sospensione dei concorsi pubblici, coinvolge solo alcuni comparti della Pubblica amministrazione e tra questi non sono compresi Scuola, Sanità e Forze dell’ordine.

Le Associazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil non hanno approvato la iniziativa legislativa e al loro disaccordo si è unito quello del Presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale Tito Boeri. Nello specifico, questo ultimo ha fatto presente la necessità di nuove assunzioni presso l’Ente di previdenza, che nei prossimi mesi dovrà fare fronte alle molteplici domande di fruizione del c. d. reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato.

 

  1. Pensionamento anticipato.

Il decreto attuativo della c. d. legge di bilancio per l’anno 2019 avente a oggetto il “reddito di cittadinanza” e la “quota 100” (approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 gennaio 2019) dovrebbe prevedere alcune disposizioni in materia di pubblico impiego. Nello specifico, i lavoratori pubblici impiegati nelle amministrazioni dello Stato (i cc. dd. statali) potrebbero chiedere di andare in pensione anticipatamente a partire dal giorno 1° agosto 2019 se, al momento della entrata in vigore del decreto, ne possiedono i requisiti. Invece, gli altri dipendenti pubblici dovrebbero presentare la domanda di pensionamento anticipato alla Pubblica amministrazione di appartenenza almeno sei mesi prima e il loro trattamento pensionistico decorrerebbe sei mesi dopo la certificazione da parte dell’Inps. Infine, al comparto Scuola si applicherebbe una disciplina speciale, secondo cui chi ha maturato i requisiti entro il giorno 31 marzo 2019 potrebbe andare in pensione il giorno 1° settembre 2019, mentre gli altri dovrebbero attendere l’anno scolastico successivo.

Dalla sperimentazione della “quota 100” sarebbero esclusi i lavoratori pubblici impiegati nel comparto Sicurezza e difesa.

 

  1. Anticipazione del trattamento di fine servizio.

Ai dipendenti delle amministrazioni dello Stato (cc. dd. statali) che maturano i requisiti per la pensione nel corso dell’anno 2019 dovrebbe essere concessa la anticipazione della erogazione del trattamento di fine servizio sino a un importo massimo pari a €. 30.000,00. Ciò grazie a un prestito bancario conseguente alla stipulazione di una convenzione tra i Ministeri della economia e del lavoro e la Associazione bancaria italiana, convenzione che prevedrebbe l’accollo da parte dello Stato degli interessi del prestito nella misura del novantacinque per cento.

 

  1. Osservazioni.

Alcuni autori osservano il fatto che, da tempo, la Pubblica amministrazione italiana è sottodimensionata e, soprattutto, “vecchia”. Di conseguenza, il blocco delle assunzioni, soprattutto di giovani, accompagnato dalla possibilità di fruire del pensionamento anticipato non consentirebbe alcun passaggio di consegne.