Variazioni su Temi di Diritto del LavoroISSN 2499-4650
G. Giappichelli Editore

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Introduzione al tema (di Alessandra Sartori, Professoressa associata di Diritto del lavoro, Università degli Studi di Milano)


Perché ritornare a occuparsi oggi di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro? Infatti, la profonda riforma realizzata con il Jobs Act (d.lgs. n. 150/2015), successivamente ritoccata a più riprese, ma senza stravolgimenti dell’impianto originario, è stata già oggetto di una abbondante riflessione della dottrina giuslavoristica, tra l’altro abbastanza inconsueta su questi temi.

L’opportunità di rivisitare la materia si spiega con il ruolo centrale che i Servizi per l’impiego rivestono nel PNRR, con il quale il legislatore, per la prima volta, riversa somme imponenti per consentire il decollo di un efficace sistema di gestione del mercato del lavoro. A tal fine, viene varato un nuovo modello organizzativo, imperniato sul programma nazionale GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), con l’obiettivo di precisare e rendere effettivi su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza ai disoccupati e a coloro che sono a rischio di perdere il proprio posto di lavoro: tali prestazioni minime, infatti, sebbene già oggetto di notevole attenzione da parte del legislatore, sono spesso rimaste sulla carta in molte zone del Paese, con divari regionali assai marcati.

Nel PNRR emerge anche una coscienza più matura dei profondi intrecci che caratterizzano i servizi e le misure per l’inserimento al lavoro e le politiche formative, tanto che il programma GOL rappresenta, accanto al sistema duale e al Fondo nuove competenze, uno dei pilastri del Piano nazionale nuove competenze (PNC). Infatti, in un mercato del lavoro sempre più fluido e caratterizzato da plurime transizioni all’interno e all’esterno, appaiono quasi profetiche le parole di quella dottrina che già molti anni addietro definì la «formazione professionale» come la «regina delle politiche attive del lavoro» (Mario Napoli): essa, infatti, contribuisce a dotare ogni persona del capitale umano necessario per affrontare il viaggio in modo più sicuro e confortevole. La sicurezza, tuttavia, non è offerta soltanto da robuste conoscenze e competenze appetite dalle imprese, ma anche dalla certezza che nelle evenienze più buie dell’esistenza la persona non sia abbandonata a se stessa, priva dei mezzi indispensabili per concentrarsi proficuamente sul reinserimento sociale e/o lavorativo. In questo ambito, la riflessione giuslavoristica è stata tradizionalmente assai copiosa, ma un ulteriore approfondimento si palesa necessario alla luce dell’ampia rivisitazione che i vari strumenti di sostegno al reddito e contrasto alla povertà (non solo lavorativa) hanno conosciuto negli ultimi anni: in tale contesto spiccano gli interventi della legge di Bilancio per il 2022 (legge n. 234/2021). Le novità, che hanno investito tanto l’ambito dei servizi per l’impiego e delle politiche attive, quanto quello degli strumenti di tutela del reddito, permettono di osservare sotto una nuova luce il tema della condizionalità, quale fil rouge che li attraversa e li mette in sinergia: tutti gli indici normativi spingono, infatti, verso un modello di condizionalità che venga finalmente applicata, ma allo stesso tempo non risulti punitiva, bensì promozionale di un progetto di sviluppo personale e professionale condiviso dal soggetto assistito. L’impianto di questa sezione monografica della rivista è costruito in modo da trattare ciascuno degli aspetti menzionati: essendo i temi strettamente interrelati, i saggi devono essere letti in maniera integrata, in quanto si completano vicendevolmente. I primi due contributi, di P.A. Varesi e L. Valente, sono dedicati ai servizi pubblici e privati per l’impiego. Varesi, in particolare, dopo aver ripercorso l’evoluzione storica dell’organizzazione del mercato del lavoro, dalla legge Fanfani al Jobs Act, dalla funzione pubblica al servizio, si concentra sull’architettura del sistema disegnato dal d.lgs. n. 150/2015, con uno sguardo ai positivi sviluppi che si delineano con le misure di attuazione del PNRR: infatti, le ingenti risorse messe in campo e il [continua..]

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