Con piacere porto i saluti – purtroppo a distanza – nella veste di Presidente pro tempore dell’AIDLaSS, in questo Convegno telematico patrocinato dalla nostra Associazione che ha avuto l’onore di avere il prof. Mario Grandi fra i suoi associati, più fedeli e attivi.
Ringrazio e mi complimento con il collega e amico, prof. Enrico Gragnoli, e il gruppo di lavoro dell’Università di Parma, prof.ssa Maria Giovanna Greco e dott.ssa Ilaria Bresciani, per l’idea del ricordo di Grandi e per l’organizzazione dell’incontro. Il tutto con la consapevolezza che omaggiare la memoria di un Maestro è anche un modo per riconoscere il valore degli allievi.
Come abbiamo ascoltato questa mattina, il seminario ha l’obiettivo di ricordare – specie ai più giovani – i profili di attualità del pensiero di Mario Grandi. Pensiero, questo, denso di stimoli – lucidi e chiari, rigorosi e appassionati – che ho avuto la fortuna di apprezzare, “in presenza”, da giovane dottoranda di una delle prime edizioni del dottorato di ricerca della scuola bolognese. Grandi era, infatti, uno degli illustri componenti di quel Collegio che ci ha fornito un’alta formazione non solo professionale, ma anche personale. In particolare, come emerge dalla rilettura odierna, sono grata per il suo insegnamento ad affrontare i problemi del mo(n)do del lavoro in trasformazione e per la sua capacità di anticipare il futuro, come appare evidente con l’odierna rilettura dei suoi scritti.
Nell’ambito di tale Collegio, peraltro, ho avuto quale “Tutor”, il prof. Franco Carinci che ha presieduto la mattinata di lavori. Insomma – parafrasando il titolo di un libro e di una recente raccolta di canzoni – posso dire “formidabili quegli anni”.
Anche se la differenza di età (Grandi era coetaneo di mio padre) ha influito sulla mia posizione di rispetto per il “professor” Grandi, la sua origine contadina, l’umiltà e la pacatezza me lo ha fatto sentire molto vicino; così come la comune “militanza didattica” nella Facoltà di Economia. Ma, soprattutto, mi è risultato vicino, nel mio cammino monografico, con la sua voce sul “Rapporto di lavoro” e gli scritti sulla “Mobilità interna”. In tale percorso, i suoi contributi hanno rappresentato un prezioso modello di riferimento, a partire dall’attenzione dalla realtà concreta e al diritto in divenire.
È noto che, per ragioni di studio e di esperienza, Mario Grandi ha sempre mostrato una spiccata attenzione e sensibilità per la realtà e la complessità del fenomeno sindacale. Quindi, non ho dubbi, che sarebbe stato presente, con il suo dolce sorriso, alle prossime Giornate di studio dell’AIDLaSS, dedicate alla “Libertà e [continua..]